La nuova figura del Covid Manager

di Lorenzo Di Caro

Questo periodo di pandemia ha sicuramente portato molti cambiamenti nella struttura sociale in cui noi tutti viviamo, e particolare impatto lo ha avuto nell’ambito lavorativo.

Molti settori dell’economia hanno dovuto reinventarsi del tutto, adattandosi in un certo senso alla situazione corrente.

Uno di questi è sicuramente il settore del turismo, forse anche quello che più di tutti ha risentito della pandemia globale.

Proprio per questo motivo nasce il “Covid Manager”, figura professionale imprescindibile per il settore, anche e soprattutto con il via libero del governo a matrimoni, comunioni e cerimonie in generale emanato dal Governo in questi giorni. Il che ci fa capire come una figura come quella del Manager, prettamente collegata alla vita aziendale, possa invece essere applicata ad ogni aspetto della nostra quotidianità, poiché tutti noi possiamo essere definiti “Manager di noi stessi”, trovandoci sempre davanti a decisioni importanti nella nostra vita.

Ma questa figura professionale non è del tutto nuova.

La pandemia da Coronavirus Sars-CoV-2 ha messo a dura prova anche molte aziende che hanno dovuto adattare la loro organizzazione interna al fine di contrastare il rischio da contagio COVID19. Il legislatore italiano ha da subito provveduto ad emanare dei protocolli anti-contagio da applicare nelle attività produttive industriali e commerciali, indicando specifiche misure di sicurezza da adottare attraverso protocolli anti-contagio interni.

A fronte di questi protocolli nazionali, una delle prime regioni italiane che ha fornito indicazioni operative alle aziende è stata il Veneto che nel mese di aprile 2020 ha pubblicato il “Manuale per la riapertura delle attività produttive”. Tali indicazioni, estremamente utili per la riapertura delle attività produttive dopo il durissimo periodo di lockdown imposto nei primi mesi del 2020, identificano la figura del Referente Unico Covid o Covid Manager con compiti di coordinamento per l’applicazione delle misure anti-contagio COVID19 in azienda.

In base a quanto affermato i compiti del Referente Unico Covid (Covid Manager) sono sia di coordinamento all’attuazione delle misure anti-contagio aziendali, sia di punto di riferimento con il Sistema Sanitario Regionale anche per agevolare le attività di contact tracing.

Inoltre, questa figura, seppur non obbligatoria nelle aziende ma altamente consigliata, risulta invece necessaria in altri settori come le scuole o le SSA.

Proprio per questi motivi, vista l’efficienza e soprattutto l’efficacia riscontrata dall’assunzione di questa figura professionale si è deciso di inserirla anche nell’organizzazione di matrimoni e cerimonie.

È notizia di questi giorni che il Governo è pronto, con le nuove linee guida, a far ripartire anche i matrimoni dal 15 giugno. Tuttavia, per poterlo fare, dovranno essere rispettate delle norme ben precise, tra cui l’essere possessori del cosiddetto “green pass”, un certificato che attesta l’avvenuta vaccinazione della persona, oppure si potrà presentare un tampone negativo effettuato massimo 48 ore prima o il certificato di avvenuta guarigione.

Oltre a questo, anche per gli eventi di questo tipo si parla della necessaria presenza del Covid Manager, che avrà il compito di assicurarsi che tutti i presenti rispettino le norme anti Covid-19; un po’ quello che da inizio pandemia, come abbiamo visto in precedenza, fanno tutti i gestori o lavoratori che operano a contatto con il pubblico.

Con particolare attenzione all’ambito delle cerimonie, i vari compiti di un Covid Manager sono:

Verificare il rispetto del protocollo da parte sia degli ospiti che dei lavoratori

Evitare gli assembramenti

Verificare che le mascherine siano sempre indossate correttatene quando previsto

Conservare l’elenco dei partecipanti per un periodo minimo di 14 giorni per favorire il tracciamento in caso di eventuali positività

Questa figura avrà anche bisogno di personale di supporto che lo aiuti a verificare che i tavoli siano posti alla giusta distanza l’uno dall’altro, così come i vari gruppi musicali, a meno che non siano presenti barriere in plexiglass che li separino dal pubblico; o che non ci siano contatti diretti con il cibo da parte degli ospiti, che saranno serviti dal personale incaricato.

Ovviamente non sono mancate le critiche riguardo questa decisione adottata dal Governo Draghi, tant’è che molti lo hanno etichettato più come un vero e proprio poliziotto piuttosto che uno steward.

I maggiori dubbi riguardano soprattutto aspetti come la totale assenza di privacy per i partecipanti e il costo effettivo dei tamponi.

Per quanto riguarda la prima questione si fa riferimento al problema dei dati sensibili, quali nomi, cognomi, residenze, guarigioni da Covid a tutti gli ospiti, dati che, per quanto detto poc’anzi, resteranno in mano al Covid Manager per almeno 14 giorni, dopo i quali non si sa che fine faranno.

Riguardo la questione tamponi invece ci si domanda chi si dovrà far carico di queste ulteriori spese, come se l’organizzazione di un matrimonio non fosse già un’attività abbastanza dispendiosa, toccherà agli invitati stessi, oppure sarà preoccupazione degli sposi?

Queste sono domande che purtroppo non hanno avuto ancora alcuna risposta certa, ma si confida nel buon senso del nostro governo e si guarda più all’aspetto positivo di questa situazione, ovvero la possibilità di poter festeggiare nuovamente un evento di tale importanza con le persone che più ci stanno a cuore, nella speranza che presto tutto possa tornare alla normalità e che questo resti solo un brutto ricordo.

Lascia un commento

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora
search previous next tag category expand menu location phone mail time cart zoom edit close