a cura di Alessia Bucolo e Margherita Catalano, studentesse del corso Principi di Management alla laurea triennale in Economia Aziendale, intervenute all’Oxford Debate del 7 marzo 2024 a sostegno della tesi della leadership maschile, in opposizione alla tesi della leadership femminile presentata da altri due Debaters (in attesa di pubblicazione). L’Oxford Debate è una modalità didattica di approfondimento e discussione di due tesi contrapposte.
Caratteristiche distintive dello stile di leadership maschile nel management aziendale
In supporto di questa tesi esporremo alcune riflessioni sulle caratteristiche distintive dello stile di leadership maschile nel management aziendale, che crediamo possano portare a risultati positivi e ad un’ottima efficacia organizzativa.
La leadership maschile spesso si distingue per una forte capacità decisionale e una visione strategica a lungo termine. Gli studi dimostrano che i leader maschili tendono ad essere orientati alla competitività e alla ricerca di risultati tangibili, qualità che possono contribuire alla crescita e alla prosperità delle aziende. Questa determinazione e focalizzazione sugli obiettivi possono essere fondamentali in un ambiente aziendale competitivo e in rapida evoluzione.
Inoltre, la leadership maschile è spesso associata a uno stile di gestione diretto e assertivo, che può essere particolarmente efficace nella risoluzione di problemi complessi e nella gestione delle sfide quotidiane. La capacità di assumersi rischi calcolati e di affrontare le difficoltà con determinazione può ispirare fiducia e sicurezza nei dipendenti, promuovendo un clima lavorativo positivo e motivante.
Tuttavia, il nostro sostegno alla leadership maschile non implica in alcun modo la negazione del valore della leadership femminile. Al contrario, crediamo fermamente che un ambiente aziendale inclusivo debba valorizzare e promuovere entrambi i generi, riconoscendo le diverse competenze e prospettive che ciascun individuo può portare al tavolo decisionale.
Differenze tra la Leadership femminile e maschile
Esisterebbero differenze originarie tra leader uomini e leader donne, derivate dalle diversità di tipo culturale e scientifiche. Secondo questa prospettiva, gli uomini sono più inclini a concepire la leadership come potere e sono inclini alla costruzione di strutture gerarchiche
Per quanto riguarda i comportamenti e lo stile comunicativo gli uomini hanno uno stile di leadership più autocratico. Rispetto alle donne, prestano maggiore attenzione ai problemi e agli errori compiuti dai propri collaboratori. Le donne agiscono secondo criteri di uguaglianza, gli uomini secondo criteri di equità. Hanno generalmente un maggiore distacco emotivo e stabiliscono una gerarchia dei problemi, concentrandosi prima sulle criticità.
Molto spesso la leadership maschile viene connessa al termine agentic. Il leader efficace, o agentico, è portatore di caratteristiche specifiche come: assertività, affermazione di sé, padronanza e competenza, potere gerarchico, competizione, ambizione, spinta al denaro e desiderio di successo personale che si riflette nel successo aziendale.
Stile trasformazionale e transazionale
Viene definita Leadership trasformazionale quella in grado di guidare un gruppo verso i suoi obiettivi e al tempo stesso accrescere la consapevolezza dei membri trasformando, evolvendo i valori e gli obiettivi del team.
Il Leader trasformazionale lavora alla creazione di una visione condivisa razionalmente, organizzativamente ma anche emotivamente dal gruppo. Tali leader incoraggiano il loro team ad immaginare e prevedere nuovi modi di pensare, nuovi scenari, e trattano ogni persona in maniera differente ma equa, con relazioni positive, costruite one-to-one.
Lo stile transazionale, prevede invece un leader che si adegui prevalentemente ad ambienti statici e gerarchici. Solitamente con questo stile si riscontrano bassi livelli di soddisfazione dei follower nei confronti del proprio leader, che viene percepito come dominante e controllante .
Ci sono studi che dimostrano che i subordinati percepiscono una maggiore corrispondenza tra i leader con personalità femminile e modello trasformazionale e viceversa, che gli uomini attuino per lo più il modello aziendale di tipo transazionale
Uomini e donne nel potere, e soprattutto nel lavoro.
Uomini e donne non sono identici nella loro innata abilità di leadership. Ognuno di noi è sottoposto a innumerevoli influenze: famiglia, religione, classe sociale, professione, età, educazione, che vanno ad interagire con l’eredità genetica.
Gli attributi della leadership, sebbene acquisiti sia in natura (geni), sia nel nostro contesto di appartenenza (cultura), in ogni caso possono essere sviluppati o trasformati dall’apprendimento e dalla pratica .
I sessi possono deviare dalle convenzioni. L’uomo, storicamente affiancato da un ideale di mascolinità tossica, in questi anni impara l’importanza della comunicazione e dell’empatia nei confronti del prossimo, elementi che possono soltanto rafforzare le sue capacità manageriali e arricchire il bagaglio di soft skills.
- Tradizionale “vecchia leadership” : Azione, Compito, Pensiero Analitico, Competizione, Comandante.
- Moderna “nuova leadership”: Connessione, Relazione, Capacità associativa, Coaching.
Studi neuroscientifici
Le neuroscienze ci confermano che, nonostante le differenze, uomini e donne non provengono da pianeti diversi, ma le loro menti si sono adattate in modo unico per sopravvivere.
Sebbene spesso si affermi che uomini e donne siano molto diversi, gli studi neuroscientifici dimostrano che tali differenze riguardano principalmente il funzionamento del cervello.
In termini macroscopici, il cervello è essenzialmente lo stesso per entrambi i sessi, ma vi sono notevoli differenze funzionali. Questo significa che uomini e donne hanno abilità distintive.
Per comprendere meglio queste differenze, dobbiamo risalire ai tempi preistorici.
Durante la preistoria, gli uomini avevano un compito centrale: cacciare per nutrire le loro famiglie. Questo lavoro richiedeva decisioni rapide e una rapida azione. D’altro canto, le donne avevano la responsabilità di gestire la casa, badare ai figli, raccogliere cibo, mantenere il fuoco acceso e cucinare per tutti. Il loro carico di lavoro era complesso e richiedeva una gestione multitasking.
Inoltre, avevano più tempo a disposizione per prendere decisioni rispetto agli uomini, che dovevano decidere velocemente durante la caccia; essendo l’azienda regolata da un complesso di continue decisioni, questa capacità giova all’attività aziendale.
Sebbene il cervello maschile e femminile abbiano lo stesso numero approssimativo di neuroni, la distribuzione e la connettività differiscono. Entrambi i generi sono interessati a costruire relazioni, ma lo fanno in modi diversi. Spesso si presume che le donne siano più emotive, ma va notato che entrambi i sessi sperimentano emozioni, sebbene in modo differente. È evidente che uomini e donne hanno sviluppato abilità e approcci distinti grazie alle pressioni evolutive del passato. E’ importante in un contesto di analisi di genere non scadere in stereotipi che molto spesso non trovano riscontro nella realtà. Bisogna ricordare che un individuo in quanto tale è dotato di numerose sfaccettature, così un uomo può essere flessibile e empatico e una donna autoritaria e spinta da desideri di realizzazione personale
Forza che può trasformare le nostre vite e le nostre aziende
Vi chiediamo adesso di considerare il potere della leadership maschile non solo come un concetto astratto, basato su cifre o statistiche, ma considerarlo come una forza che può trasformare le nostre vite e le nostre aziende.
Immaginate un leader che, con passione e dedizione, guida la sua squadra attraverso le tempeste dell’incertezza, ispirando fiducia e speranza in ogni passo che compie. Questo è il potere della leadership maschile: una forza che unisce e ispira a dare il meglio di sé.
Ogni giorno, vediamo uomini che si ergono come pilastri di forza e stabilità nelle loro organizzazioni, illuminando il cammino per il successo aziendale.
Questi leader portano al cambiamento e ci mostrano che il vero potere risiede nel cuore di coloro che osano sognare e osare agire.
Pensando ad una figura forte, il termine che ci sovviene è “padre di famiglia”. Queste tre parole ci riconducono all’immagine di un uomo veramente forte, un pilastro grande, stabile sicuro, pronto ad affrontare di tutto, su cui potersi sorreggere ad occhi chiusi.
Speriamo di incontrare nel nostro cammino questi uomini, sia in ambito umano che in ambito lavorativo. Manager che siano forti ma con un cuore, che non siano presuntuosi e fermi in ideali di genere, ma che invece sappiano condurre scelte corrette, siano pronti ad assumersi tutti i rischi che una direzione aziendale può comportare e riuscire contemporaneamente ad essere un trampolino di lancio per le donne che sono presenti in quella azienda.
Non è vero che al giorno d’oggi non ci sono uomini al comando che sappiano riconoscere le capacità di una donna o che non mettano nelle proprie scelte aziendali la donna in secondo piano rispetto all’uomo.
Un esempio di un manager uomo che ha guidato la lotta per la parità di genere all’interno delle aziende è Marc Benioff, CEO di Salesforce. Benioff è stato un forte sostenitore dell’uguaglianza di genere e ha preso misure concrete per promuovere la diversità e l’inclusione nella sua azienda. Ha introdotto politiche di parità retributiva per garantire che le donne ricevessero lo stesso salario degli uomini per lo stesso lavoro, e ha lavorato per aumentare la rappresentanza delle donne nei ruoli di leadership all’interno di Salesforce. La sua leadership ha dimostrato come i manager uomini possano essere importanti alleati nella lotta per la parità di genere all’interno delle aziende.
Tale tesi non guarda solo il successo dell’azienda, ma anche l’umanità, la passione e il coraggio che la leadership maschile incarna.
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